Cortina d’Ampezzo

In sinistra orografica del torrente Boite (affluente del Piave), nel cuore delle Dolomiti venete, Cortina (1.237m slm) è una delle stazioni alpine di villeggiatura sia invernale che estiva più prestigiose al mondo. Fattori determinanti il successo e la fama della “Regina delle Dolomiti” sono stati il notevole contesto paesaggistico-ambientale nel quale è immersa, la perfetta e sempre aggiornata impiantistica sportiva, la variegata offerta alberghiera di cui può vantarsi ed un centro storico ricco, tutto da scoprire.

Photo credit: Rino Porrovecchio

Una visita guidata a Cortina d’Ampezzo avrà inizio da Corso Italia, oggi area pedonale, ma in origine tratto della Strada d’Alemagna – via di comunicazione che storicamente ha rappresentato il collegamento privilegiato fra Europa centrale e Venezia, il porto per il Medio Oriente; e la Terra Santa; probabilmente già in epoca preromana esisteva una primordiale forma di connessione. Si proseguirà con una visita alla parrocchiale dei Ss. Filippo e Giacomo, per continuare con la casa delle Regole (Ciasa de ra Regoles), la quale ospita altresì il Museo delle Regole, quello Paleontologico e la Pinacoteca “Mario Rimoldi”. Quest’ultima espone opere della collezione donata alla morte dall’imprenditore cortinese alle Regole (nel 1972), ed ospita alcuni tra i maggiori artisti italiani d’arte moderna: De Chirico, Morandi, Semeghini e tanti altri.

Si terminerà tornando in piazza Roma, per un passaggio alla chiesetta di S. Francesco e al santuario della Madonna della Difesa, terminando infine al largo delle Poste, spazio cittadino realizzato in occasione delle Olimpiadi invernali del 1956, di cui rappresentò il più cospicuo intervento urbanistico nel cuore della cittadina.

Photo credit: Rino Porrovecchio

Cortina si sta preparando ad accogliere le Olimpiadi invernali in programma per il 2026: prenota con noi la tua visita guidata a Cortina d’Ampezzo, sulle Dolomiti venete, perché il modo migliore di visitare il Cadore ed il bellunese è con le guide turistiche!

Photo credit copertina: Rino Porrovecchio